E Humboldt ha contribuito allo sviluppo della geografia. Wilhelm von Humboldt - Uno dei fondatori della linguistica. Storia e fondamenti teorici della linguisticoculturologia


Biografia

Friedrich-Heinrich-Alexander Humboldt è nato il 14 settembre 1769 a Berlino. Trascorse la sua infanzia con il fratello maggiore Wilhelm a Tegel. Le condizioni in cui sono cresciuti e allevati non potrebbero essere più favorevoli allo sviluppo. Entrambi i ragazzi sono cresciuti a casa.

La scienza era difficile per Alexander. La sua memoria era buona, ma non si distingueva per la rapidità di pensiero e sotto questo aspetto era molto indietro rispetto a Wilhelm, che afferrava facilmente e rapidamente ogni argomento.

Nel 1783 i fratelli, insieme al loro insegnante, si trasferirono a Berlino. Era necessario espandere la loro istruzione, per la quale furono invitati vari scienziati. Le lezioni private e la vita a Berlino continuarono fino al 1787, quando entrambi i fratelli si recarono a Francoforte sull'Oder per iscriversi all'università. Wilhelm entrò nella facoltà di giurisprudenza e Alexander entrò nella facoltà camerale.

Alexander Humboldt rimase all'Università di Francoforte solo per un anno. Poi ha trascorso circa un anno a Berlino studiando tecnologia, lingua greca e botanica. Gli studi di Alexander erano di natura enciclopedica. Lo interessavano la letteratura classica, la storia, le scienze naturali, la matematica allo stesso grado. Humboldt rimase all'Università di Gottinga fino al 1790. Poi iniziarono i suoi studi indipendenti.

Nel marzo 1790, Alexander intraprese un viaggio con Forster da Magonza lungo il Reno fino all'Olanda e da lì in Inghilterra e Francia. Il desiderio di conoscere meglio la geologia e la gloria dell'Accademia di Freiberg lo attirarono a Freiberg, dove si recò nel 1791. Il famoso Werner, capo della scuola nettunista, leggeva qui la geologia.

Dopo aver lasciato Freiberg, il anni accademici Humboldt, poiché la sua carriera iniziò nel 1792. A quel tempo aveva 23 anni. Le abilità di Alexander furono ora rivelate in tutto il loro splendore. Aveva una conoscenza ampia e versatile, parlava diverse lingue, pubblicava numerosi studi indipendenti di geologia, botanica e fisiologia e stava valutando i piani per i viaggi futuri.



Nella primavera del 1792, Alexander Humboldt ricevette l'incarico di assessore del dipartimento minerario di Berlino e in agosto fu nominato Oberbergmeister (capo delle miniere) ad Ansbach e Bayreuth, con uno stipendio di 400 talleri. Le attività legate a questa posizione coincidevano bene con i desideri di Humboldt, che era profondamente interessato alla mineralogia e alla geologia. I continui viaggi richiesti dalla sua posizione furono importanti come preparazione ai viaggi futuri.

Alexander Humboldt trascorse l'inverno 1797-1798 a Salisburgo, impegnato in ricerche geologiche e meteorologiche.

Nel 1799 Humboldt intraprese un lungo viaggio attraverso il Sud America e il Messico. Solo il 3 agosto 1804, dopo quasi cinque anni in America, Humboldt sbarcò a Bordeaux.

A. Humboldt decise di restare a Parigi per studiare e pubblicare i materiali raccolti. Nel 1805, Alexander Humboldt andò in Italia per visitare suo fratello. Nel 1806-1807 visse a Berlino, poi chiese al re prussiano di permettergli di vivere a Parigi e ottenne il permesso. Successivamente visse in Francia per quasi vent'anni (1809-1827), lasciandola solo occasionalmente e per brevi periodi.

La permanenza nella “capitale del mondo” è stata dedicata quasi esclusivamente al lavoro. Humboldt si alzava verso le 7 del mattino, alle 8 andava dall'amico F. Arago o all'istituto, dove lavorava fino alle 11-12, poi faceva una veloce colazione e tornava al lavoro. Verso le sette di sera lo scienziato cenò e dopo cena visitò amici e salotti. Solo verso mezzanotte tornava a casa e lavorava di nuovo fino alle due, o anche fino alle tre e mezza, lasciando così 4-5 ore al giorno per dormire. “Nella famiglia Humboldt il sonno periodico è considerato una superstizione superata”, diceva scherzosamente. Ha condotto uno stile di vita attivo fino alla sua morte e, cosa più sorprendente, è sempre rimasto sano e forte fisicamente e mentalmente.

Questo periodo della sua attività può essere definito un periodo di scoperte; gli anni successivi della sua vita furono dedicati principalmente alla continuazione e allo sviluppo delle ricerche svolte in precedenza.

Numerosi e vari lavori scientifici non impedì a Humboldt di interessarsi alla politica, alle notizie di corte e persino, in poche parole, ai pettegolezzi e alle sciocchezze, conosciute come "notizie del giorno". Nei salotti brillava non solo per la sua borsa di studio, eloquenza e arguzia, ma anche per la sua conoscenza di ogni sorta di aneddoti e sciocchezze che occupavano la società.

Il re prussiano Federico Guglielmo III era personalmente disposto nei confronti di Humboldt, amava la sua conversazione e apprezzava la sua compagnia. Nel 1826 invitò il suo dotto amico a trasferirsi a Berlino.

Nel primo anno della sua vita a Berlino tenne una serie di conferenze pubbliche “sulla descrizione fisica del mondo”. Le conferenze hanno attirato molti ascoltatori. Non solo i berlinesi accorsero in massa, ma anche i curiosi arrivarono da altre città europee per ascoltare Humboldt. Qui erano presenti il ​​re e la sua famiglia, i più importanti dignitari, dame di corte, professori e scrittori, oltre a un innumerevole pubblico dai più diversi ceti sociali.

Le letture iniziarono il 3 novembre 1827 e terminarono il 26 aprile 1828. Alla fine delle conferenze, un comitato appositamente nominato ha consegnato a Humboldt una medaglia con l'immagine del sole e la scritta "Illuminare il mondo intero con raggi luminosi".

L’imperatore russo Nicola I invitò lo scienziato a fare un viaggio in Oriente “nell’interesse della scienza e del Paese”. Una proposta del genere non avrebbe potuto essere più coerente con i desideri di Humboldt, ed egli, ovviamente, la accettò, chiedendo solo un anno di ritardo per completare parte del lavoro iniziato e prepararsi per il viaggio.

Il 12 aprile 1829 Alexander Humboldt lasciò Berlino e arrivò a San Pietroburgo il 1 maggio. Da qui i viaggiatori hanno attraversato Mosca e Vladimir fino a Nizhny Novgorod. Da Nizhny, lo scienziato navigò lungo il Volga fino a Kazan, da lì a Perm e Ekaterinburg. Qui, infatti, è iniziato il vero viaggio. Per diverse settimane, i viaggiatori si sono spostati attraverso gli Urali inferiori e medi e ne hanno esplorato la geologia. Humboldt andò poi in Siberia.

L'ultima destinazione del viaggio era Astrakhan. Humboldt “non voleva morire senza vedere il Mar Caspio”.

Da Astrakhan i viaggiatori fecero un breve viaggio lungo il Mar Caspio, poi tornarono a San Pietroburgo, dove arrivarono il 13 novembre 1829.

Grazie alle comodità di cui godevano i viaggiatori e al loro zelo scientifico, questa spedizione produsse ricchi risultati. Per due anni lo scienziato ha elaborato i risultati della spedizione a Parigi.

Dal 1832, Alexander Humboldt visse principalmente a Berlino, tuttavia, visitando di tanto in tanto la capitale del mondo e altre città europee.

Nel 1842 fu nominato Cancelliere dell'Ordine pour Ie merite, istituito da Federico II per premiare il merito militare. Federico Guglielmo IV gli diede classe civile. L'ordine doveva essere dato ai più grandi rappresentanti della scienza, dell'arte e della letteratura in Germania e in Europa.

Alexander Humboldt ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti da governi e istituzioni scientifiche. Il suo nome è immortalato sulle carte geografiche, nei libri di testo di zoologia e botanica, ecc. Molti fiumi e montagne portano il suo nome.

Difficilmente è possibile nominare un altro scienziato che abbia goduto di tale popolarità. Era come il sole del mondo scientifico, dal quale erano attratti tutti gli scienziati maggiori e minori. Andavano a rendergli omaggio, come i pii cattolici al Papa. Siamo andati deliberatamente a Berlino per vedere Alexander Humboldt - "per baciare la scarpa papale".

Tra il pubblico, la sua fama è stata supportata dai suoi scritti pubblicamente disponibili. Questo aspetto della sua attività culminò finalmente nel “Cosmos” a lungo progettato. "Cosmos" rappresenta un insieme di conoscenze della prima metà del XIX secolo e, cosa più preziosa di tutte, un insieme compilato da uno specialista, perché Humboldt era uno specialista in tutti i settori, tranne forse matematica superiore. È quasi incredibile, ma è vero.

L'attività insolita e lo stress mentale sembravano indebolire la sua forza fisica e spirituale. Ma per lui la natura ha fatto un’eccezione. IN l'anno scorso Nella sua vita, avvicinandosi ai novant'anni, condusse lo stesso stile di vita attivo che aveva una volta a Parigi.

Traguardi principali

Il lavoro più importante fu una vasta ricerca con l'elettricità sugli animali, intrapresa da Humboldt dopo averlo reso familiare alla scoperta di Galvani. Il risultato di questi studi fu l'opera in due volumi "Esperimenti sulle fibre muscolari e nervose irritate", pubblicata solo nel 1797-1799. Alcuni di questi esperimenti furono da lui condotti sul proprio corpo con l'assistenza del dottor Schallern: la schiena di Humboldt servì come oggetto di studio, su di essa furono praticate delle ferite appositamente e poi furono galvanizzate diversi modi. Schallern osservò i risultati, poiché Humboldt, naturalmente, poteva solo percepirli.

I risultati del viaggio in Sud America e in Messico sono stati impressionanti. Humboldt è solo un punto dentro Sud America- Quito - era definita astronomicamente con precisione, la sua struttura geologica era completamente sconosciuta. Alexander Humboldt determinò la latitudine e la longitudine di molti punti, effettuò circa 700 misurazioni ipsometriche (misurazioni dell'altezza), cioè creò la geografia e l'orografia della zona, ne studiò la geologia, raccolse dati sul clima del paese e ne comprese le caratteristiche distintive. Riuscì anche a collezionare enormi collezioni botaniche e zoologiche: solo circa quattromila specie di piante, di cui milleottocento nuove per la scienza.

È stata dimostrata la connessione dei sistemi dell'Amazzonia e dell'Orinoco, le mappe del flusso di entrambi i fiumi sono state corrette e ampliate, è stata determinata la direzione di alcune catene montuose e ne sono state scoperte di nuove fino ad allora sconosciute, è stata chiarita la distribuzione delle montagne e delle pianure, e è stata mappata la corrente marina lungo la costa occidentale dell'America, chiamata corrente Humboldtiana. Non trascurò l'etnografia, l'archeologia, la storia, le lingue e lo stato politico dei paesi: su tutti questi argomenti fu raccolto un ricchissimo materiale, sviluppato poi in parte dallo stesso Humboldt e in parte dai suoi collaboratori.

La pubblicazione di An American Journey ha richiesto molti anni e la collaborazione di molti studiosi. Lo stesso Humboldt si fece carico principalmente delle conclusioni generali, mentre i suoi collaboratori elaborarono il materiale fattuale. Il primo volume fu pubblicato nel 1807, l'ultimo nel 1833. L'intera pubblicazione è composta da 30 volumi e contiene 1425 tavole.

Le opere di Alexander Humboldt rappresentano un'enciclopedia di scienze naturali così ampia, tutte sono collegate in un tutt'uno dall'idea di una descrizione fisica del mondo.

Mentre prestava ancora servizio come capo bergmeister, Humboldt iniziò a ricercare la composizione chimica dell'aria. Successivamente furono continuati insieme a Gay-Lussac e portarono ai seguenti risultati: la composizione dell'atmosfera rimane generalmente costante, la quantità di ossigeno nell'aria è del 21%, l'aria non contiene una notevole miscela di idrogeno. Questo fu il primo studio accurato dell'atmosfera, e successivamente il suo lavoro confermò questi dati nelle caratteristiche essenziali.

Alexander Humboldt dedicò numerosi studi alla temperatura dell'aria. Per scoprire le cause delle differenze di temperatura, era necessario avere un'immagine della distribuzione del calore sul globo e un metodo per sviluppare ulteriormente questa immagine. Humboldt portò a termine questo duplice compito stabilendo le cosiddette isoterme: linee che collegano luoghi con la stessa temperatura media in un periodo di tempo noto. Il lavoro sulle isoterme è servito come base per la climatologia comparata e Humboldt può essere considerato il creatore di questo ramo più complesso e difficile delle scienze naturali.

Alcuni scoperte importanti ha realizzato mentre conduceva ricerche sul magnetismo terrestre. Alexander Humboldt fu il primo a dimostrare effettivamente che l'intensità del magnetismo terrestre varia a diverse latitudini, diminuendo dai poli all'equatore. A lui si deve anche la scoperta di improvvisi disturbi dell'ago magnetico (“tempeste magnetiche”), che, come hanno dimostrato studi successivi, si verificano simultaneamente in vari punti globo sotto l'influenza di ragioni ancora sconosciute. Inoltre, durante il giorno hanno scoperto una deviazione secondaria dell'ago magnetico. La freccia non rimane ferma, ma si muove prima in una direzione, poi nella direzione opposta. Humboldt dimostrò che questo fenomeno si ripete due volte durante la giornata. Dimostrò anche che l'equatore magnetico (la linea che collega i punti in cui l'ago magnetico è orizzontale) non coincide con quello astronomico.

In un lavoro intrapreso con Biot, Alexander Humboldt cercò di determinare l'equatore magnetico, ma la mancanza di dati portò gli autori ad assumere una correttezza molto maggiore di quella che in realtà esiste.

All'inizio del 19° secolo, la geologia stava appena cominciando ad emergere. Essendo stato un sostenitore di Werner all'inizio della sua carriera, Humboldt divenne successivamente uno dei principali promotori della teoria plutonica. Humboldt contribuì al suo trionfo soprattutto attraverso le sue ricerche sui vulcani.

Opere stampate:

§ Mineralische Beobachtungen über einige Basalte am Rhein, Braunschweig, 1790 (tedesco)

§ Humboldt A. von. Viaggio nelle regioni équinoxiales del Nouveau Continent, fatto nel 1799, 1800, 1801, 1802, 1803 et 1804 da Alexander Humboldt et Aimé Bonpland / red. A. de Humboldt. -Grande edizione. - Parigi: F. Schoell, 1805 (francese) (Reise in die Aequinoctial-Gegenden des neuen Continents. (Übers. Hermann Hauff). Die einzige von Humboldt autorisierte Übersetzung; bei J.G. Cotta, Stoccarda 1859 (tedesco))

§ Humboldt A. von. L'idea per una fisiognomica della scienza. - Tubinga: J.G. Cotta, 1806 (tedesco)

§ Humboldt A. von. Ideen zu einer Geographie der Pflanzen nebst einem Naturgemälde der der Tropenlländer, auf Beobachtungen und Messungen gegründet welche nom 10 ten Grade nördlicher bis zum 10 ten Grade südlicher Breite, in den Jahren 1799, 1800-1803 angestellt worden sind, von Al. von Humboldt e A. Bonpland. - Tubinga: F.G. Cotta; Parigi: F. Schoell, 1807 (tedesco)

§ Humboldt A. von. Ansichten der Natur mit wissenschaftlichen Erläuterungen. Bd 1. Über die Steppen und Wüsten. L'idea per una fisiognomica della scienza. Über Wasserfälle des Orinoco, bei Atures und Maypures. - Tubinga: J.G. Cotta, 1808 (tedesco)

§ Humboldt A. von. De distributione Geographica plantarum: secundum cœli temperiem et altitudinem montium, prolegomena. - Lutetiæ Parisiorum: Libraria Græco-Latino-Germanica, 1817 (lat.)

§ Humboldt A. von. Die lignes isothermes et de la distribution de la chaleur sur le Globe // Mém. Physique et de Chimie de la Soc. d'Arcueil. 1817. T. 3. P. 462-602 (francese)

§ Humboldt A.de. Sur les lois que l’on observate dans la distribution des formes végétales // Dictionnaire des sciences naturelles. Strasburgo; Parigi: F.G. Levrault, imprimeur du Roi, 1820. T. 18. P. 359-436 (francese)

§ Humboldt A. von. Sulla fisionomia delle piante / trans. con lui. A. F. Sevastyanova. - San Pietroburgo: Accademia Imperiale delle Scienze, 1823

§ Deutsche Übersetzung: Kritische Untersuchungen über die historische Entwickelung der geographischen Kenntnisse von der Neuen Welt und die Fortschritte der nautischen Astronomie in dem 15ten und 16ten Jahrhundert. Aus dem Franz. Uber. von Jul. Ludw. Ideale. Berlino, Nicolai, 1836 u. 1852. (tedesco)

§ Zentralasien (zusammen mit Wilhelm Mahlmann) 2 Bde. Berlino, Klemann, 1844 (tedesco)

§ Humboldt A. von. Kosmos - Entwurf einer physchen Welbeschreibung. - Stoccarda; Tubinga: G. Gottaschen. - Bd 1. - 1845; Bd 2. - 1847; Bd 3. - 1850; Bd 3 (Abt. 2). - 1851; Bd 4. - 1858; Bd 5. - 1862 (tedesco)

§ Ludmilla Assing(Hrsg.): Briefe von Alexander von Humboldt an Varnhagen von Ense aus den Jahren 1827 bis 1858. Lipsia 1860 (tedesco)

§ Humboldt A. von. Cosmo: esperienza della descrizione del mondo fisico / trans. con lui. N. Frolova. -Ed. 2°. - M.: Tipo. A. Semi, 1862-1963. - Parte 1. - 1862; Parte 2 - 1862; Parte 3. - 1863

§ Ernst Werner Maria von Olfers(Hrsg.): Briefe Alexander c. Humboldt è un Ignaz v. Olfers, Generaldirektor der Kgl. Museo di Berlino. Norimberga e Lipsia (tedesco)

§ Humboldt A. Geografia delle piante / ed., con introduzione. Arte. e biogr. saggio di E.V. Wulf, a cura di. ed. N. I. Vavilova. - M.; L.: Selkhozgiz, 1936. - 228 p.

§ Humboldt A. Immagini della natura / trans. con lui. TI Konshina, ed. S. V. Obrucheva. - - M.: Geographgiz, 1959

§ Humboldt A. Viaggio nelle regioni dell'equinozio del Nuovo Mondo nel 1799-1804. - M.: Geographgiz. - T. 1: Isola di Tenerife e Venezuela orientale. - 1963; T. 2: Navigando nell'Orinoco. - 1964; T. 3: Paesi dell'America centrale e meridionale. Isola di Cuba. - 1969

§ Ilse Jahn, Fritz G. Lange(Hrsg.): Die Jugendbriefe Alexander von Humboldts. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1973 (tedesco)

§ Kurt-R. Biermann(Hrsg.): Briefwechsel zwischen Alexander von Humboldt und Carl Friedrich Gauß. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1977 (tedesco)

§ Kurt-R. Biermann(Hrsg.): Briefwechsel zwischen Alexander von Humboldt und Heinrich Christian Schumacher. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1979 (tedesco)

§ Kurt-R. Biermann(Hrsg.): Briefwechsel zwischen Alexander von Humboldt und Peter Gustav Lejeune Dirichlet. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1982 (tedesco)

§ Kurt-R. Biermann(Hrsg.): Alexander von Humboldt. Vier Jahrzehnte Wissenschaftsförderung. Briefe an das preußische Kultusministerium. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1985 (tedesco)

§ Herbert Pieper(Hrsg.): Briefwechsel zwischen Alexander von Humboldt und C. G. Jacob Jacobi. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1987 (tedesco)

§ Hanno Beck(Hrsg.): Studienausgabe. 7 Bände (erschienen in 10 Bänden). Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1987-1997, ISBN 3-534-03100-8 (tedesco)

Bd. 1: Schriften zur Geographie der Pflanzen. 1989, ISBN 3-534-03101-6

Bd. 2: Die Forschungsreise in die Tropen Amerikas. 3 Bande, ISBN 3-534-03102-4

Bd. 3: Cuba-Werk. 1992, ISBN 3-534-03103-2

Bd. 4: Messico-Werk. 1991, ISBN 3-534-03104-0

Bd. 5: Ansichten der Natur. 1987, ISBN 3-534-03105-9

Bd. 6: Schriften zur Physischen Geographie. 1989, ISBN 3-534-03106-7

Bd. 7: Cosmo. 2 Bande, 1993, ISBN 3-534-03107-5

§ Ulrike Moheit(Hrsg.): Alexander von Humboldt. Breve dall'America. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1993 (tedesco)

§ Hans-Joachim Felber(Hrsg.): Briefwechsel zwischen Alexander von Humboldt und Friedrich Wilhelm Bessel. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1994 (tedesco)

§ Ingo Schwarz, Klaus Wenig(Hrsg.): Briefwechsel zwischen Alexander von Humboldt und Emil du Bois-Reymond. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 1997 (tedesco)

§ Ulrike Moheit(Hrsg.): Das Gute und Große wollen. Alessandro v. Briefe americano di Humboldt. Berlino 1999 (tedesco)

§ Margot Faak(Hrsg.): Alexander von Humboldt. Viaggio dal Venezuela. Auswahl aus den amerikanischen Reisetagebüchern. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 2000 (tedesco)

§ Margot Faak(Hrsg.): Alexander von Humboldt. Viaggio sul fiume Magdalena, attraverso le Ande e il Messico. Aus seinen Reisetagebüchern. 2 Teile. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). 2. Auflage. Berlino 2003 (tedesco)

§ Ingo Schwarz(Hrsg.): Alexander von Humboldt und die Vereinigten Staaten von Amerika. Briefwechsel. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 2004 (tedesco)

§ Ulrike Leitner(Hrsg.): Alexander von Humboldt. Dalla città del Messico nach Veracruz. Tagebuch. (Beiträge zur Alexander-von-Humboldt-Forschung). Berlino 2005 (tedesco)

§ Ingo Schwarz(Hrsg.): Briefe von Alexander von Humboldt e Christian Carl Josias Bunsen Neue Edition. Berlino 2006 (tedesco)

§ Alessandro de Humboldt. Carta americana. ISBN 980-276-118-4, ISBN 980-276-119-2 (spagnolo)

§ Alexander von Humboldt. Sitios de las Cordilleras. - Siviglia, 2008, ISBN 978-84-9862-068-9 (spagnolo)


Contributo allo sviluppo ambientale

Humboldt basò la sua geografia botanica sul principio climatico. Sottolineò l'analogia tra il graduale cambiamento della vegetazione dall'equatore al polo e dai piedi delle montagne verso la vetta: lo scienziato caratterizzò le fasce vegetali che si alternano man mano che si sale alla vetta di una montagna o quando ci si sposta dalla dall'equatore alle latitudini settentrionali e fece il primo tentativo di dividere il globo in regioni botaniche. Humboldt scoprì cambiamenti relativi nella composizione della flora, la predominanza di alcune piante parallelamente alle condizioni climatiche.

Il principio stabilito da Humboldt rimane il principio guida di questa scienza e, sebbene i suoi scritti siano obsoleti, conserverà per sempre la gloria del fondatore della geografia botanica.

Questo grande viaggiatore contribuì all'autoecologia sviluppando le idee di Teofrasto sulle forme di vita e sulla zonazione climatica. Seguendo Lamarck, anche se apparentemente senza l'influenza delle sue idee, Humboldt arrivò al concetto di biosfera. Ha scritto della necessità di costruire un quadro olistico del mondo. Il processo di comprensione della natura, a suo avviso, può essere raggiunto solo combinando la conoscenza di tutti i fenomeni e le creature che la superficie della Terra offre, poiché “in questa grandiosa sequenza di cause ed effetti nulla può essere considerato isolatamente”.


Conclusione

Alexander Humboldt visse a lungo e vita luminosa, dedicandosi interamente alla scienza. Era una persona versatile, orientata in molti settori della scienza, come la geologia, la mineralogia, la zoologia, la botanica, la fisica, l'anatomia, ecc.

I meriti di questo grande personaggio possono essere elencati all’infinito; non per niente venne soprannominato “Aristotele del XIX secolo”.

Ha dato un contributo colossale allo sviluppo di scienze come la mineralogia, la botanica e la geologia.

Fu Humboldt a dare origine alla geografia botanica, a contribuire allo sviluppo della climatologia, a introdurre i concetti di verticale e di verticale. zona latitudinale e altro ancora.


Bibliografia

1. Fondamenti di ecologia generale. Mirkin BM, Naumova LG, 2003

2. Giornale elettronico sui viaggi e le avventure “Spazio del viaggio”. Alexander Humboldt: http://ppjournal.ru

3. Grandi persone: biografie e biografie. Humboldt Alexander von: http://www.biografguru.ru

4. Scienziati, ricercatori, viaggiatori, insegnanti. Biografia di Alexander Humboldt: http://www.biogr.ru

  1. Engelhardt M.A. Alexander Humboldt, la sua vita, i viaggi e le attività scientifiche. Biogr. articolo in mostra. - San Pietroburgo: Tipografia della Società di utilità pubblica, 1891

Humboldtè una delle più grandi menti del XIX secolo che ha dato contributi fondamentali a molti campi della conoscenza. È giustamente chiamato anche uno dei fondatori della geografia nel suo senso moderno. Nel 1790 Humboldt viaggiò attraverso la Germania, discese il Reno fino alla foce e visitò le Fiandre, i Paesi Bassi, l'Inghilterra e la Francia. Nel 1791, sulla base del suo viaggio completo, Humboldt pubblicò l’articolo “Osservazioni mineralogiche dei basalti sul Reno”. Per qualche tempo ha lavorato come ingegnere minerario in una miniera e nel tempo libero ha condotto ricerche scientifiche. In questo periodo pubblicò "Esperimenti sulla decomposizione chimica dell'aria", "La flora di Freiberg", "Aforismi sulla fisiologia chimica delle piante" e selezionò materiali per un futuro libro sulla storia e la geografia delle piante.

Il principale credo scientifico di Humboldt come geografo era la ricerca delle relazioni e dell'interdipendenza che esistono in natura. Humboldt pensava in termini di ecologia molto prima dell'avvento di questa scienza. Ma non era solo il lato naturale dei processi a preoccupare Humboldt. Aveva un genuino interesse per lo sviluppo dei processi di civiltà, lo stato e lo sviluppo dell'economia, la situazione della popolazione, in particolare la sua parte svantaggiata. Nel 1800 Humboldt e Bonpland intrapresero un difficile viaggio risalendo il fiume Orinoco attraverso foreste vergini fino al luogo in cui si biforca in due rami, uno dei quali, Casicchiare, si dirige verso l'Amazzonia. Il corso di 1.725 miglia dell'Orinoco è stato mappato.

Humboldt trascorse un po' di tempo a Cuba e preparò l'articolo “ Esperienza sulla situazione politica a Cuba" Humboldt studiò i tipi di vegetazione coltivata e l'esperienza agricola. Le osservazioni sulle Ande e sulle montagne d'Europa hanno dato motivo di trarre conclusioni sulle peculiarità dei cambiamenti climatici e della vegetazione con l'altitudine e di formulare i principali modelli di zonazione altitudinale.

Attraversando il mare da Callao in Perù a Guayaquil in Ecuador, e poi ad Acapulco in Messico, Humboldt attirò l'attenzione sulla temperatura dell'acqua insolitamente bassa, la spiegò con l'innalzamento delle acque profonde e chiamò la corrente descritta peruviana. Su molte mappe per più di un secolo questa corrente fu chiamata anche Corrente di Humboldt.

1803 Humboldt e Bonpland trascorsi Messico, completò una serie di percorsi radiali verso i semi-deserti settentrionali e le foreste tropicali meridionali, scalò coni vulcanici, raccolse materiali sulle caratteristiche della natura, sullo stile di vita originale e sulle occupazioni della popolazione. Il risultato di questa parte del viaggio sono state alcune pubblicazioni e un’opera in due volumi” Sullo stato politico del Regno della Nuova Spagna" Questo era il nome a quel tempo per il vasto territorio di cui fa parte il Messico moderno. Si trattava di una monografia regionale dettagliata contenente le caratteristiche del rilievo utilizzando misurazioni di elevazioni, clima basato sulle proprie osservazioni meteorologiche e popolazione in quattro gruppi (spagnoli, spagnoli nati in Messico, indiani e neri). Alla monografia era allegato un atlante delle mappe del paese. Humboldt propose cinque opzioni per il percorso del collegamento marittimo mar dei Caraibi e l'Oceano Pacifico. Uno di questi fu successivamente utilizzato per costruire il Canale di Panama.

Parigi è stata scelta come luogo per l'elaborazione dei materiali raccolti e la compilazione di un rapporto sul viaggio. Humboldt ha attirato eminenti scienziati per analizzare e descrivere le collezioni raccolte. Un lavoro intenso durò vent'anni e il rapporto..." Viaggio nelle regioni dell'equinozio del Nuovo Mondo" - 30 volumi. Humboldt ha ampiamente utilizzato il metodo di confronto e confronto di oggetti e fenomeni geografici in diverse regioni del globo.

Nel 1829 Humboldt fece il suo viaggio programmato da tempo in Russia. È stato pubblicato Viaggio mineralogico e geognostico attraverso gli Urali, gli Altai e il Mar Caspio"in due volumi. Questo è stato seguito da un libro in due volumi " Saggi sulla geologia e la climatologia dell'Asia", pubblicato a Parigi nel 1831.

Dodici anni dopo, la monografia in tre volumi di Humboldt “ Asia centrale».

Il libro principale di Humboldt, come ammise, doveva essere “Cosmo, un esperimento nella descrizione fisica del mondo” con il compito di tracciare un’immagine unificata del mondo, dalle nebulose lontane ai microbi. L'opera è rimasta incompiuta. Insieme all'atmosfera, all'idro e alla litosfera, Humboldt considerava la sfera della vita come un fenomeno planetario. Humboldt introdusse nella scienza il concetto di “sfera culturale”, intendendo la natura modificata dall’uomo. Humboldt ha apportato molte novità allo sviluppo delle geoscienze e della scienza del paesaggio.

Humboldt, non senza ragione, sosteneva che l'uomo non può agire sulla natura, non può impossessarsi di nessuna delle sue forze, se non le conosce forze naturali, non sa misurarli e calcolarli. L'emergere della geografia fisica come scienza complessa è associato al nome di Humboldt. Per Humboldt, la natura è un tutto unico, permeato di interconnessione universale, e il compito principale della geografia è studiare la dipendenza della vita organica dalla natura inanimata. La natura dei singoli territori deve essere considerata nella sua relazione con l'insieme.

Un contemporaneo di Humboldt era Ritter Nel 1811 Ritter pubblicò un libro di testo in due volumi sulla geografia europea.

Il suo concetto scientifico era basato sull'unità nella diversità. Ha cercato di comprendere le relazioni che tengono insieme l’integrità territoriale. Ritter considerava l'interazione tra la natura organica e inorganica e la natura stessa come un unico sistema. La vita, la psiche, la morale delle persone e l'economia dei paesi dipendono dall'ambiente naturale. Ritter sosteneva che la geoscienza dovrebbe considerare la Terra come la casa della razza umana. Ritter credeva che il tema della geografia fosse “gli spazi superficie terrestre, pieno di materia terrena, non importa a quale regno della natura appartenga questa sostanza e non importa in quale forma appaia”. La geografia, secondo Ritter, è geografia comparata. Ritter era un sostenitore del concetto regionale di geografia. Ritter considerava i continenti, le parti dei continenti e i paesi come le più grandi unità regionali. È stata scritta la sua opera in più volumi "Scienze della Terra". Per la prima volta nella scienza geografica mondiale, sviluppò il principio spaziale, che separò il tema della geografia e lo isolò dalle altre scienze. Ha dedotto una legge secondo la quale la cultura umana dovrebbe diffondersi da est a ovest.

Ritter era un geografo tedesco, uno dei fondatori della geografia moderna. Autore dell'opera fondamentale "Geografia in relazione alla natura e alla storia dell'umanità" (durante la vita di Ritter furono pubblicati 19 volumi dedicati all'Asia e all'Africa). Ha prestato molta attenzione allo studio della geografia della Russia. Ha sviluppato il metodo comparativo in geografia e la sua componente analitica. È considerato un sostenitore del possibilismo geografico (adattamento della società umana alle condizioni naturali). Le idee di Ritter determinarono in gran parte lo sviluppo del pensiero geografico nel XIX e all'inizio del XX secolo.

A. Humboldt e K. Ritter occupavano un posto molto posto alto nella comunità scientifica, hanno introdotto molte cose nuove nella geografia, hanno cercato di coprire quanta più conoscenza possibile sulla Terra, di comprendere il sistema di “interrelazioni tra componenti che determinano l'aspetto dei singoli territori e il cambiamento naturale condizioni naturali sul pianeta nel suo complesso.

"Tutta la verità avviene nell'uomo
mente attraverso tre fasi: Primo: “Che sciocchezza!?”
Poi: "C'è qualcosa in questo!?"
Infine: “Chi non lo sapeva?”

Attribuito ad Alexander Humboldt

Esploratore tedesco del Sud America, fondatore della geografia botanica. Il fratello minore del filologo Guglielmo Humboldt .

Nel 1799 fece una spedizione in Sud America.

“Il 16 luglio 1799 i viaggiatori sbarcarono sulle coste del Venezuela. Fin dai primi passi sono rimasti sbalorditi dalla bellezza e dalla ricchezza della natura tropicale che hanno visto per la prima volta. I primi tre giorni si precipitarono qua e là, Non in grado di fermarsi a studiare qualcosa di specifico. L'impulsivo Bonilan giurò che sarebbe impazzito se questi miracoli non si fossero esauriti presto. A quanto pare, il freddo e razionale Humboldt non era meno eccitato.

In questa spedizione, che divenne “l’ora più bella” di Humboldt, il giovane scienziato visitò il Venezuela, fino ad allora chiuso ai non spagnoli, e trascorse 4 mesi sul fiume. Orinoco e ha dimostrato la sua connessione con l'Amazzonia. Un'enorme quantità di materiale è stata raccolta in Venezuela, non si è fermato lì ed è andato a Cuba, poi è tornato sulla terraferma, ha risalito il fiume. Magdalena, attraversò il passo di montagna e andò a Kiya. Poi esplorò le Ande fino al Perù settentrionale e visitò il corso superiore dell'Amazzonia. La mia attenzione è stata rivolta allo studio dei vulcani. Humboldt scalò il Chimborasodo fino a un'altitudine di 5881 m sul livello del mare e, sebbene non raggiunse il cratere (l'altezza del vulcano è di 6272 m), stabilì comunque un record, poiché nessun esploratore aveva mai raggiunto un punto così alto. Humboldt era molto orgoglioso di questa salita, poiché a quel tempo il Chimborazo era considerata la vetta più alta del mondo. […]

Nonostante il fatto che la spedizione non abbia fatto alcuna scoperta territoriale, risultati scientifici gli storici la classificano tra le più grandi. Fu allora che Humboldt sperimentò il suo metodo di ricerca scientifica, che divenne un modello per i viaggi del XIX secolo. Gli scienziati hanno portato con sé enormi collezioni: consisteva solo dell'erbario 6mila esemplari di piante, circa la metà dei quali erano sconosciuti alla scienza. Humboldt analizzò i materiali ottenuti dalla spedizione per circa trent'anni, e non da solo, ma con una serie di altri scienziati. Allo stesso tempo, bisogna tenere conto della straordinaria capacità di lavorare di Humboldt: aveva bisogno solo di 4-5 ore al giorno per dormire, e questo regime non ha influito in alcun modo sulla sua salute.

“Lo stesso Humboldt divenne in seguito uno dei pionieri dell'esplorazione scientifica della Terra. Ha trascorso molti anni viaggiando in Sud America, nella Siberia occidentale e sud-occidentale, portando a scoperte in vari campi conoscenza scientifica: geografia, botanica, mineralogia. A. Humboldt ha cercato di riassumere tutta la conoscenza acquisita durante i suoi viaggi e la conoscenza che esisteva prima di lui nella sua opera “Cosmos. Esperienza della descrizione fisica del mondo" (1845-1862). In questo studio, il filosofo si prefiggeva l'obiettivo di comprendere i fenomeni naturali nella loro interezza e immagina la natura come un tutto vivente, guidato non da Dio, ma da forze interne. I ricercatori di storia della filosofia hanno chiamato le opinioni di A. Humboldt sul materialismo storico-naturale mondiale. Le opinioni di un filosofo materialista sono caratterizzate dalla fede nella realtà oggettiva mondo esterno, leggi della natura. Il filosofo parlava anche della possibilità di conoscere la natura e le sue leggi”.

Tabachkova E.V., Filosofi, M., “Ripol Classic”, 2002, p. 132.

“Non dobbiamo dimenticare l’altra parte attività scientifica Humboldt, che ha avuto una grande influenza sullo sviluppo della scienza nel XIX secolo. Humboldt, come molti naturalisti della fine del XVIII secolo, era un materialista spontaneo, ma la maggior parte dei naturalisti materialisti di quel tempo aderiva a visioni metafisiche e meccanicistiche sullo sviluppo della natura. Humboldt non vedeva il mondo come qualcosa di immutabile: studiava i fenomeni naturali nella loro interazione e, soprattutto, nella loro evoluzione. Alla fine della sua vita, espresse queste visioni scientifiche e filosofiche avanzate in un ampio e completo rapporto "Cosmos". Questa sintesi è stata particolarmente importante perché è apparsa a metà del XIX secolo, quando la moderna dialettica materialista della natura cominciò a prendere forma. La produttività scientifica di Humboldt fu colossale: il numero delle sue opere supera 700 , e tra questi ci sono molte voluminose monografie. Ma l'influenza di Humboldt su mondo scientifico e l'impatto sui circoli dirigenti della società contemporanea non si limitò alle sue opere stampate. Humboldt teneva spesso rapporti scientifici e divulgativi e serie di conferenze e amava molto comunicare con persone di diversa estrazione sociale. Ogni giorno dedicava diverse ore a questi incontri e parlava volentieri e in modo dettagliato di problemi scientifici e sociali. Grande fu anche la sua attività epistolare: ogni giorno scriveva fino a una dozzina di lettere! Riceveva anche posta molto estesa; così, alla fine della sua vita, il 15 marzo 1859, mise un annuncio sui giornali in cui chiedeva di risparmiarlo, di scrivergli di meno e di dargli la possibilità di lavorare: in questo periodo ricevette da 1600 Prima 2000 lettere e manoscritti all'anno.

Dall'editore del libro: Alexander Humboldt, Viaggio nelle regioni equinoziali del Nuovo Mondo nel 1799-1804, M., “Casa editrice statale di letteratura geografica”, 1963, p. 7-8.

Storia e fondamenti teorici della linguisticoculturologia

All'inizio del XIX secolo, gli scienziati tedeschi fratelli Grimm, le cui idee furono sviluppate in Russia negli anni '70 del XIX secolo, cercarono di risolvere il problema del rapporto tra lingua, cultura ed etnia.

Il problema del rapporto tra lingua, cultura ed etnia non è nuovo. Anche in inizio XIX V. Gli scienziati tedeschi hanno cercato di risolverli: i fratelli Grimm, le cui idee hanno trovato il loro sviluppo in Russia negli anni '60 e '70 del XIX secolo. - nelle opere di F.I. Buslaeva, A.N. Afanasyeva, A.A. Potebni.

La lingua è lo spirito delle persone. (Humboldt)

All'inizio del 21° secolo emerse la scuola austriaca "WORTER UND SACHEN" ("Parole e cose"), che indirizzò il problema della "Lingua e Cultura" lungo il percorso di uno studio specifico degli elementi costitutivi - i "mattoni" " della lingua e della cultura, dimostrando l'importanza dell'approccio culturale in molti settori della linguistica, e soprattutto - nel vocabolario e nell'etimologia.

La cultura modella e organizza il pensiero di una personalità linguistica e forma categorie e concetti linguistici. L’idea di apprendere la cultura attraverso la lingua non è nuova.

Nella linguistica della fine del XX secolo è diventato possibile accettare il seguente postulato: la lingua non è solo associata alla cultura, ma cresce da essa e la esprime.

Ci sono tentativi di periodizzare e stabilire la linguisticoculturologia:

prerequisiti per la formazione della cultura, lo sviluppo della scienza (opere di Humboldt e Potebnya)

l’istituzione della linguisticoculturologia come campo di ricerca indipendente

aspetto scienza fondamentale linguisticoculturologica.

W. Humboldt: data di vita, la sua definizione del concetto di “linguaggio”, il suo contributo allo sviluppo della linguistica

Wilhelm von Hummboldt (tedesco) Friedrich Wilhelm Christian Karl Ferdinand Freiherr von Humboldt; 22 giugno 1767 - 8 aprile 1835, Palazzo Tegel, Berlino) - filologo, filosofo, linguista, statista, diplomatico tedesco.

Secondo W. Humboldt la lingua è lo “spirito nazionale”, è l'“essere stesso” del popolo. La cultura si rivela principalmente nel linguaggio. Lui è la vera realtà della cultura, è capace di introdurre una persona nella cultura. La lingua è la visione fissa di una cultura dell’universo e di se stessa.

fu il fondatore della linguistica generale e lo sviluppatore fondamenti teorici analisi del linguaggio.V. von Humboldt era una persona di grande talento che si distinse in molti campi della scienza e della politica. Fu un importante statista in Prussia: ricoprì incarichi ministeriali e diplomatici e svolse un ruolo significativo al Congresso di Vienna, che determinò la struttura dell'Europa dopo la sconfitta di Napoleone. Fondò l'Università di Berlino, che oggi porta il nome suo e di suo fratello, A. von Humboldt, il famoso naturalista e viaggiatore. È autore di molti lavori scientifici in filosofia, scienze giuridiche, estetica, critica letteraria e linguistica.

Lo scienziato ha studiato linguistica negli ultimi decenni della sua vita, dopo essersi ritirato dalle attività governative e diplomatiche attive. Profondo pensatore e teorico, Humboldt era un poliglotta eccezionale: conosceva il sanscrito, il greco antico, il latino, il lituano, il francese, l'inglese, l'italiano, lo spagnolo, il basco, il provenzale, l'ungherese, il ceco, l'antico egiziano e il tardo egiziano-copto, così come Cinese e giapponese. Humboldt fu uno dei primi ricercatori ad esplorare le lingue indigene del Nord e del Sud America, le lingue dell'Indonesia e della Polinesia. Studiando la lingua dei baschi spagnoli, che è nettamente diversa dalle lingue della famiglia indoeuropea, Humboldt arrivò all'idea che lingue diverse non sono solo diversi gusci della coscienza umana, ma diverse visioni del mondo. Anche nella sua prima opera, "Sullo studio comparativo delle lingue in relazione alle diverse epoche del loro sviluppo", è fortemente sottolineata l'idea che una lingua, anche nelle fasi iniziali della sua esistenza, rappresenta una formazione integrale e completa. "Affinché una persona possa comprendere almeno una singola parola, non semplicemente come un impulso mentale, ma come un suono articolato che denota un concetto, l'intera lingua deve essere completamente e in tutte le sue connessioni in essa contenuta. Non c'è nulla di singolare in linguaggio, ogni singolo elemento si manifesta come parte del tutto."

Contributo di A. Humboldt alla scienza dell’“Ecologia”

Un ruolo enorme nello sviluppo delle idee ambientali fu svolto dallo scienziato tedesco A. Humboldt (1769-1859), che pose le basi della biogeografia. Nel libro "Idee di geografia vegetale" (1807), introdusse una serie di concetti scientifici utilizzati oggi dagli ecologisti (ecobiomorfo vegetale, associazione di specie, formazione della vegetazione, ecc.).

Fu il primo a introdurre nella scienza il concetto di "sfera della vita" (lebenssphere), cioè tutti gli esseri viventi sul pianeta, che in seguito divenne noto nella traduzione come l'equivalente: la biosfera. Uno dei primi (dopo Buffon, Lamarck) a individuare la Vita come un altro fenomeno planetario, insieme alla litosfera, all'atmosfera e all'idrosfera

Modelli di azione dei fattori ambientali sulle funzioni degli organismi e risposte degli organismi viventi

Nonostante l’ampia varietà di fattori ambientali, è possibile identificare una serie di modelli generali nella natura del loro impatto sugli organismi e nelle risposte degli esseri viventi.

1. La legge dell'ottimo Ogni fattore ha determinati limiti influenza positiva sugli organismi. Il risultato di un fattore variabile dipende principalmente dalla forza della sua manifestazione. Sia l'azione insufficiente che quella eccessiva del fattore influiscono negativamente sull'attività vitale degli individui. La forza d'influenza favorevole è chiamata zona di ottimale del fattore ambientale o semplicemente ottimale per gli organismi di una determinata specie. Maggiore è la deviazione dall'ottimale, più pronunciato è l'effetto inibitorio di questo fattore sugli organismi (zona pessima). I valori massimi e minimi trasferibili di un fattore sono punti critici, oltre i quali l’esistenza non è più possibile e sopraggiunge la morte. I limiti di sopportazione tra punti critici sono chiamati valenza ecologica degli esseri viventi in relazione ad uno specifico fattore ambientale.

I rappresentanti di diverse specie differiscono notevolmente tra loro sia nella posizione ottimale che nella valenza ecologica. Ad esempio, le volpi artiche della tundra possono tollerare fluttuazioni della temperatura dell'aria nell'ordine di oltre 80 °C (da +30 a 55 °C), mentre i crostacei d'acqua calda Copilia mirabilis possono sopportare variazioni della temperatura dell'acqua nell'intervallo di non più di 6 °C (da +23 a +23 °C).+29 °C). La stessa forza di manifestazione di un fattore può essere ottimale per un tipo, pessima per un altro e oltrepassare i limiti di sopportazione per un terzo.

L'ampia valenza ecologica di una specie in relazione ai fattori ambientali abiotici è indicata aggiungendo il prefisso “eury” al nome del fattore. Specie euriterme - tollerano significative fluttuazioni di temperatura, euribati - un'ampia gamma di pressioni, eurialine - vari gradi di salinità dell'ambiente.

L'incapacità di tollerare fluttuazioni significative di un fattore, o una ristretta valenza ecologica, è caratterizzata dal prefisso "steno" - specie stenotermiche, stenobatiche, stenoaline, ecc. In un senso più ampio, specie la cui esistenza richiede specie strettamente definite condizioni ambientali, sono detti stenobionti, mentre quelli che riescono ad adattarsi alle diverse condizioni ambientali sono detti euribionti. cibo energetico ecologico

Le condizioni che si avvicinano ai punti critici a causa di uno o più fattori contemporaneamente sono chiamate estreme.

La posizione dei punti ottimo e critico sul gradiente del fattore può essere spostata entro certi limiti dall'azione delle condizioni ambientali. Ciò si verifica regolarmente in molte specie man mano che le stagioni cambiano. In inverno, ad esempio, i passeri sopportano forti gelate e in estate muoiono per il freddo a temperature appena sotto lo zero. Il fenomeno di uno spostamento dell'ottimo in relazione a qualsiasi fattore è chiamato acclimatazione. In termini di temperatura, questo è un noto processo di indurimento termico del corpo. L'acclimatazione della temperatura richiede un periodo di tempo significativo. Il meccanismo è un cambiamento negli enzimi nelle cellule che catalizzano le stesse reazioni, ma a temperature diverse (i cosiddetti isoenzimi). Ogni enzima è codificato dal proprio gene, pertanto è necessario disattivare alcuni geni e attivarne altri, trascrizione, traduzione, assemblaggio di una quantità sufficiente di nuova proteina, ecc. Il processo complessivo dura in media circa due settimane e viene stimolato da cambiamenti in ambiente. L'acclimatazione, o indurimento, è un importante adattamento degli organismi che avviene in condizioni sfavorevoli che si avvicinano gradualmente o quando si entra in territori con un clima diverso. Appare in questi casi parte integrale processo generale di acclimatazione.

2. Ambiguità nell'effetto di un fattore su diverse funzioni Ogni fattore ha un effetto diverso su diverse funzioni del corpo (Fig. 3). L'ottimale per alcuni processi può essere pessimista per altri. Pertanto, la temperatura dell'aria da +40 a +45 °C negli animali a sangue freddo aumenta notevolmente la velocità dei processi metabolici nel corpo, ma inibisce l'attività motoria e gli animali cadono in uno stupore termico. Per molti pesci, la temperatura dell'acqua ottimale per la maturazione dei prodotti riproduttivi è sfavorevole per la deposizione delle uova, che avviene a un diverso intervallo di temperature.

Il ciclo vitale, in cui in determinati periodi l'organismo svolge principalmente determinate funzioni (nutrizione, crescita, riproduzione, insediamento, ecc.), è sempre coerente con i cambiamenti stagionali in un complesso di fattori ambientali. Gli organismi mobili possono anche cambiare habitat per svolgere con successo tutte le loro funzioni vitali.

  • 3. Diversità delle reazioni individuali ai fattori ambientali. Il grado di resistenza, i punti critici, le zone ottimali e pessimali dei singoli individui non coincidono. Questa variabilità è determinata sia dalle qualità ereditarie degli individui che dalle differenze di genere, età e fisiologiche. Ad esempio, la falena dei mulini, uno dei parassiti della farina e dei cereali, ha una temperatura minima critica per i bruchi di _7 °C, per le forme adulte di _22 °C e per le uova di _27 °C. Il gelo a 10 °C uccide i bruchi, ma non è pericoloso per gli adulti e le uova di questo parassita. Di conseguenza, la valenza ecologica di una specie è sempre più ampia della valenza ecologica di ogni singolo individuo.
  • 4. Indipendenza relativa dell'adattamento degli organismi a diversi fattori. Il grado di tolleranza a qualsiasi fattore non significa la corrispondente valenza ecologica della specie rispetto ad altri fattori. Ad esempio, le specie che tollerano ampie variazioni di temperatura non devono necessariamente essere in grado di tollerare anche ampie variazioni di umidità o salinità. Le specie euriterme possono essere stenoaline, stenobatiche o viceversa. Le valenze ecologiche di una specie in relazione a diversi fattori possono essere molto diverse. Ciò crea una straordinaria diversità di adattamenti in natura. Un insieme di valenze ambientali in relazione a diversi fattori ambientali costituisce lo spettro ecologico di una specie.
  • 5. Discrepanza negli spettri ecologici delle singole specie. Ogni specie è specifica nelle sue capacità ecologiche. Anche tra le specie simili nei metodi di adattamento all'ambiente, esistono differenze nel loro atteggiamento nei confronti di alcuni fattori individuali.
  • 6. Interazione di fattori. La zona ottimale e i limiti di resistenza degli organismi in relazione a qualsiasi fattore ambientale possono spostarsi a seconda della forza e in quale combinazione agiscono contemporaneamente altri fattori (Fig. 5). Questo modello è chiamato interazione di fattori. Ad esempio, il caldo è più facile da sopportare nell’aria secca piuttosto che in quella umida. Il rischio di gelate è molto maggiore con tempo freddo e vento forte che con tempo calmo. Pertanto, lo stesso fattore in combinazione con altri ha effetti diversi. impatto ambientale. Al contrario, lo stesso risultato ambientale può essere ottenuto in modi diversi. Ad esempio, l’avvizzimento delle piante può essere fermato sia aumentando la quantità di umidità nel terreno sia abbassando la temperatura dell’aria, riducendo così l’evaporazione. Viene creato l'effetto di sostituzione parziale dei fattori.

Allo stesso tempo, la compensazione reciproca dei fattori ambientali presenta alcuni limiti ed è impossibile sostituirne completamente uno con un altro. La completa assenza di acqua o almeno di uno degli elementi base della nutrizione minerale rende impossibile la vita della pianta, nonostante le combinazioni più favorevoli di altre condizioni. L’estremo deficit di calore nei deserti polari non può essere compensato né dall’abbondanza di umidità né dall’illuminazione 24 ore su 24.

7. Regola dei fattori limitanti. Le possibilità di esistenza degli organismi sono limitate principalmente da quei fattori ambientali che sono più lontani dall'ottimale. Se almeno uno dei fattori ambientali si avvicina o supera i valori critici, nonostante la combinazione ottimale di altre condizioni, gli individui sono minacciati di morte. Tutti i fattori che si discostano fortemente dall'ottimale acquisiscono un'importanza fondamentale nella vita di una specie o dei suoi singoli rappresentanti in periodi di tempo specifici.

I fattori ambientali limitanti determinano l’area geografica di una specie. La natura di questi fattori può essere diversa (Fig. 6). Pertanto, lo spostamento della specie verso nord può essere limitato dalla mancanza di calore e verso le regioni aride dalla mancanza di umidità o da temperature troppo elevate. Le relazioni biotiche possono anche fungere da fattori limitanti per la distribuzione, ad esempio l'occupazione di un territorio da parte di un concorrente più forte o la mancanza di impollinatori per le piante. Pertanto, l'impollinazione dei fichi dipende interamente da un'unica specie di insetto: la vespa Blastophaga psenes. La patria di questo albero è il Mediterraneo. I fichi portati in California non diedero frutti finché non furono introdotti lì gli impollinatori. La distribuzione delle leguminose nell'Artico è limitata dalla distribuzione dei bombi che le impollinano. Sull'isola Dikson, dove non ci sono bombi, non si trovano legumi, anche se a causa delle condizioni di temperatura l'esistenza di queste piante è ancora consentita.

Per determinare se una specie può esistere in una determinata area geografica, è necessario innanzitutto determinare se eventuali fattori ambientali superano i limiti della sua valenza ecologica, soprattutto durante il periodo di sviluppo più vulnerabile.

Condividi con gli amici o salva per te stesso:

Caricamento...